La Pineta del Tombolo, un paradiso per il trekking, la mtb o per una rigenerante passeggiata
Una vera e propria perla che caratterizza il litorale della Toscana è quella della Pineta del Tombolo di Grosseto, che da Castiglione della Pescaia, toccando Principina a Mare e Marina di Grosseto, costituisce un luogo ideale, fuori dal tempo, per praticare sport o per ritemprarsi tra pini marittimi e domestici, con un sottobosco di macchia mediterranea, tutelata come zona SIC, ZPS e SIR, che corre parallelamente ad un mare più selvaggio, da favola, da non perdere!
Quindici chilometri di paradiso, anzi di pineta, quelli che vanno da Castiglione della Pescaia, Principina a Mare sino a Marina di Grosseto, tanto che hanno fatto meritare al luogo la tutela europea per il suo valore naturalistico, attraverso il riconoscimento come zona SIC -Sito di Interesse Comunitario e ZPS - Zona a Protezione Speciale, nonché SIR - Sito di Interesse Regionale. La Pineta del Tombolo di Grosseto, da specificare poiché ve ne è un’altra di Pineta con lo stesso nome che si trova a Livorno, è un luogo di grande interesse sia per il mondo arboreo che per gli animali che vi si trovano. La Pineta è un vero gioiello che si è sviluppato, quasi inconsapevolmente, quando venne realizzata una delle tante bonifiche e siccome nel ‘700 ad improntarla furono gli Austriaci dei Lorena, fecero le cose per bene piantumando, quanto più possibile, il territorio strappato alla malaria con pini domestici. Tutto questo ha determinato un luogo bellissimo, attraversato da una pista ciclabile che viene vissuta da visitatori, turisti e grossetani. I Comuni, la Provincia ed i Carabinieri Forestali fanno di tutto per mantenerla e tutelarla, ma, come ogni sito molto bello, è frequentato in maniera continua da molte persone che ne mettono, inconsapevolmente, a repentaglio la sopravvivenza. Ma la tenacia dei maremmani è risaputa e molti punti, a favore della conservazione della biodiversità, sono stati portati a una tutela maggiore, come per l'Oasi di San Felice del WWF, con il piacere della tanta popolazione animale, dai rettili, che dai serpenti più "usuali” vanno alle tartarughe, come la Testuggine di Herman, ai molti uccelli, acquatici e non, che la scelgono per la loro nidificazione, come il Cuculo dal Ciuffo e laGhiandaia Marina. Una striscia così lunga di essenze arboree, a prevalenza di pini domestici e pini marittimi, con un sottobosco costituito dalla tipica macchia mediterranea, con la presenza di alcuni lecci e rare querce da sughero, ha comunque fatto una cesura nei confronti del turismo di massa: per arrivare sulla battigia si deve camminare abbastanza e per questo la spiaggia si presenta con le sue forme di rara bellezza, quasi intonsa, con pochissima gente a fare i bagni anche nelle giornate di punta della stagione estiva. Un itinerario consigliato, sempre nel massimo rispetto della natura, per meglio apprezzare questo gioiello che fonde la bellezza del mare con il verde della sua Pineta, donando un paesaggio unico.