Pitigliano, perla della Maremma
immersa tra i colli di maremma, pitigliano è un grazioso borgo incastonato su una rupe di tufo con una storia antichissima. Di chiara origine etrusca, fu a lungo amministrata dagli orsini prima di entrare nel granducato. La cattedrale, la sinagoga e il teatro salvini sono gli edifici più notevoli
Chi visita Pitigliano anche soltanto una volta non stenta a comprendere come mai sia da anni nel circuito dei Borghi più belli d’Italia: questo paese della Maremma arroccato su una collina di tufo è una piccola gemma colma di cultura e arte che incanta con le sue piazzette e i vicoli dai balconi pieni di fiori. Forse la vista migliore del paese si ha dal belvedere del Santuario della Madonna delle Grazie e di notte la visione è ancora più suggestiva grazie alla calda luce dei lampioni.
La storia di questo borgo affonda le radici nella leggenda: secondo la tradizione fu fondato da Petilio e Celiano, due giovani scappati da Roma dopo aver rubato la corona d’oro di Giove. Di certo c’è che a Pitigliano passarono gli Etruschi che realizzarono le Vie Cave, tunnel difensivi scavati nella roccia tufacea sopra ai quali venne costruita la città. Nel medioevo Pitigliano fu governata dagli Orsini, abili a difendersi da Siena e Orvieto, finché nel 1604 passò al Granducato di Toscana.
Il paese abbonda di edifici storici a cominciare dalla cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, con la facciata barocca e il campanile intonacato, e l’ottocentesca Santa Maria Assunta in stile neoromanico. Al Cinquecento risale la sinagoga di Pitigliano, testimonianza della comunità ebraica che un tempo affollava il paese. Degno di nota Palazzo Orsini, una fortezza risalente al XII secolo ristrutturata nel XVI da Antonio da Sangallo il Giovane. Infine il Teatro Salvini, realizzato nel 1823 dalla Società filodrammatica dei Ravvivati.