Enogastronomia

Fiume Ombrone: sono arrivati pesci "stranieri"

Il corso d'acqua della Maremma Grossetana è una delle mete preferite dai pescatori del Centro Italia. Ma l'immissione di nuove specie potrebbe danneggiare quelle autoctone

È il fiume di Grosseto: è l'Ombrone, che arriva dai Monti del Chianti centosessanta chilometri più a monte, verso Siena. Ed è anche il fiume della Maremma, nella quale si avvia con fare lento, pieno di meandri, pronto a gettarsi, senza fretta, nel Tirreno, non prima di aver attraversato il Parco Naturale che si trova ai bordi della città di Grosseto. Scende dalle colline senesi e si porta dietro una grandissima quantità di sedimenti, le crete, in modo così massiccio che gli stessi sono serviti quali materiali per la bonifica costiera della Maremma.

I pescatori lo amano perché racchiude tutte le caratteristiche utili per quello sport: è in collina torrentizio, pieno d'acqua in primavera, pescosissimo quando si getta a mare, insomma quasi sempre un buon campo di gara. Questo affetto è però anche la causa della modificazione delle specie faunistiche, ora presenti con il carassio, pesce gatto maculato, carpa, pigo, barbo spagnolo, tutti pesci che non sono di tradizione e che stanno proliferando proprio per il rilascio a fini sportivi. Una proliferazione che sta avvenendo a discapito di quelle autoctone.


Nella foto: pescatore sul fiume Ombrone (Grosseto, Maremma Toscana).

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.