Il territorio

La Feniglia, tra bosco e mare

Nel comune di Orbetello (Grosseto) la Riserva naturale Duna Feniglia, prospiciente l'omonima spiaggia. Patria di boschi di pino marittimo, pino domestico, latifoglie, daini, tassi, faine...

Tra mare e bosco: è per questo unica la Feniglia, la Riserva Forestale di Protezione, situata nel Comune di Orbetello, che si sporge dalla collina di Ansedonia sino al Monte Argentario, per sei chilometri di bosco, intensi ed incredibili. Da una parte il lago costiero, che fa velo alla stessa Orbetello, e dall'altra il Mar Tirreno, dal blu intenso. E dagli alberi fitti, cinque, sei accessi al mare, per arrivare nella spiaggia. Mare e bosco, talmente inestricabile che Caravaggio, il pittore maledetto, in fuga da uno dei suoi tanti problemi con la giustizia, vi si nascose. E vi morì.

La Feniglia si estende su quasi cinquecento ettari, pieni di pino marittimo e pino domestico, oltre a piccoli appezzamenti di latifoglie nell'arco dei successivi. La zona ha anche un aspetto produttivo relativamente alla resina di pino ed alla raccolta dei pinoli, il frutto del pino domestico, da destinare a riproduzione ed anche all'industria alimentare, che ne fa pressante richiesta.

I boschi della Riserva naturale Duna Feniglia sono tutti recenti perché all'inizio del Novecento venne completamente deforestata da speculatori, creando molti problemi: acquisita dal Demanio Forestale, è poi ritornata alla sua splendida e lussureggiante dimensione. Anche per quanto riguarda la fauna si è cercato di trovare animali che potessero vivere in simbiosi con il territorio. E dopo aver scartato il cinghiale, troppo invasivo, si è adottato il daino, portato ad Orbetello negli anni Cinquanta con esemplari prelevati dalla tenuta presidenziale di Castelporziano. Ma sono presenti anche il tasso, la faina, la donnola e la puzzola. Tra gli uccelli si possono incontrare gli esemplari tipici della palude come l'airone cinerino o quelli di mare per la zona che guarda il Tirreno.

L'aspetto davvero positivo della Feniglia è la cura con cui l’Amministrazione Forestale, a prezzo di notevoli sacrifici, la mantiene, in un ordine esemplare: anche gli abbattimenti arborei riguardano solo esemplari malati o particolarmente vecchi, in un tentativo di selezione che sta dando frutti incredibilmente positivi.

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